La cistite emorragica è una forma di cistite caratterizzata da ematuria, ovvero la presenza di sangue visibile nelle urine, che divengono torbide e assumono quindi un colore rossiccio fino al rosso scuro.
La cistite emorragica è il risultato di danni che coinvolgono l’epitelio transizionale della vescica e i capillari della mucosa vescicale. Alla base di questa forma particolare di infiammazione possono esserci agenti patogeni (batteri o virus), tossine, radiazioni, farmaci o patologie.
Quando l’origine di questa tipologia di cistite è batterica, proprio come nel caso di cistiti non emorragiche, la patologia può essere efficacemente contrastata con una terapia antibiotica, da utilizzare sempre su prescrizione medica.
La cistite emorragica può avere anche origine non infettiva: non è raro che insorga in seguito a radioterapia nella regione pelvica o come conseguenza dell’azione di agenti quali ciclofosfamide e isofosfamide, utilizzati nella chemioterapia. In questi casi, diversi studi hanno dimostrato l’efficacia della cura con mesna.
Al pari delle strategie di prevenzione e delle opzioni di cura, i sintomi della cistite emorragica non variano in modo sostanziale dalla normale cistite, ma si presentano in genere con maggiore intensità: tra questi rientrano il frequente bisogno di urinare, la forte sensazione di bruciore che accompagna la minzione, nonché dolore nella zona lombare e febbre.
È stata infine evidenziata la prevalenza di cistite emorragica in pazienti sottoposti al trapianto di midollo osseo.